Pochi giorni mancano ormai alla partenza della 43a VALLI BERGAMASCHE Ancora tacciono i motori, ed è congeniale il tempo per i ricordi e per fare alcune considerazioni sullo sport del fuoristrada. Generazioni di Bergamaschi hanno vissuto la VALLI come un’epopea, generazioni di amministratori pubblici l’hanno richiesta, desiderata, blandita come un fiore di garanzia per lo sviluppo turistico da celebrare nei consigli comunali, nelle parrocchie, sui giornali. Generazioni di tecnici l’hanno osservata traendone utili indicazioni per lo sviluppo della viabilità in montagna. Generazioni di piloti l’hanno vissuta di persona passando la “tabella di marcia“ ai figli e forse anche ai nipoti. Generazioni di presidenti e di consiglieri, di appassionati fedeli al Moto Club Bergamo l’hanno organizzata, costruita, celebrata, amata e difesa. La VALLI tout court non è solo una partita che si rinnova di domenica in domenica, non è un episodio di eccellenza agonistica, è un pò una sposa morganatica, che ha dato e da ancora, innocentemente, dispiaceri e malinconie a tante mogli ed a tante fidanzate. Alle ore 10 del 4 luglio 1948, in tempi di dura economia, di povertà generale, con sull’uscio di casa ancora la miseria degli anni di guerra, dal Caffè Savoia allora sede del Moto Club Bergamo, prendeva avvio la prima edizione della VALLI, presidente Mino Baracchi, e si concludeva dopo 257 chilometri in Ponte Nossa, dopo aver percorso la Valle Taleggio ed il Passo del Vivione. Poche decine di conduttori, di moto tra le più diverse per tipo e per età, di maglioni e di giacche e stivali residuati militari, di caschi od elmetti dalle fogge più diverse, di scarponi. La Val Taleggio, il Passo del Vivione inghiaiati, polverosi, isolati, veramente luoghi di tregenda. Nessuno poteva pensare allora che il fervido lavoro, la volontà di riscossa avrebbe portato l’economia, la viabilità, la civiltà tecnologica alle meraviglie di oggi. Nel 1950 partita da Bergamo, la VALLI si concludeva a S.Pellegrino dopo due giorni di accaniti duelli, per la prima volta, sulla mulattiera che da Cornalba porta a Selvino e su quella di Polaveno. Per la prima volta veniva toccata la provincia di Brescia, traversati Iseo, Polaveno, Gardone, Valtrompia, salito il Passo di Croce Domini, ricordi della prima guerra mondiale. I Masserini, i Dall’Ara, gli Oldrati,i Tura, i Maffettini, i Manzoni, i Rovaris, i Somaschini, i Reguzzi, i Ferrario, tenevano banco per esperienza e capacità e già si affacciavano alla ribalta i giovani e nuovi conduttori, organizzatori, collaboratori con alla testa… il Peri di sempre. Dalle strade alle prime montagne, ai primi sentieri, al vero fuoristrada. Nel 1954, sindaci, parroci, presidenti di pro-loco si susseguivano a richiedere al Moto Club Bergamo di elevare a dignità di tappa o di intertappa paesi, frazioni o parrocchie della montagna bergamasca, e la VALLI si articolava allora in quattro tappe, con sedi a cà S. Marco, Clusone, Lovere e S.Pellegrino Terme: la tappa notturna Nembro – Selvino alla luce di migliaia di fiaccole costituiva un richiamo ed una assoluta novità. L’edizione del 1955 moltiplicava gli sforzi, la durezza del percorso, la durata a tre giorni, frazionati in otto tappe, conclusione a Selvino, toccando Cà S.Marco, Vilminore, Valbondione, Gazzaniga, prime esplorazioni quindi su terreni, guadi, assai prossimi alle vette orobiche. Il 1956 era l’anno dell’ascesa al Rifugio Calvi e della conclusione a Piazzatorre. Bergamo diventa la fucina della Regolarità, il Moto Club Bergamo allacciava rapporti con altri Sodalizi Europei, il presidente Reda succeduto a Baracchi e Mazza, rompeva gli indugi e nel 1959 la VALLI BERGAMASCHE assurgeva a prova aperta ai conduttori europei, per la prima volta portando conduttori ed appassionati al Forcolino delle Torcole di Piazzatorre, e soprattutto sperimentando, per l’incarico del Bureau della F.M.I. le prove speciali di accelerazione e frenata, passaggio di guado, accelerazione pura, salita su terreno accidentato. Di anno in anno la testardaggine dei Bergamaschi, guidati da Maffettini, dagli indimenticabili Levo e Duccio Reggiani, da Foresti, dai veterani capeggiati da Saini, aumentava, con il numero degli appassionati, le difficoltà, moltiplicava gli sforzi di collaborazione con la Gilera, la Guzzi, l’Aeromere, la Bianchi, la Parilla, la Morini, succedute negli impegni alla Rumi, alla Mi-Val, alla Devil. Nel 1963 si scalava il Monte Poieto ed i conduttori davano autentici brividi alle centinaia di spettatori nella discesa della pista nota agli sciatori, fin tanto che nel 1968, sulla scorta dell’esperienza, dei percorsi scoperti e sofferti, Bergamo dimostrava la sua legittimità ad essere degna sede della “Sei Giorni Internazionale“ di S.Pellegrino Terme. La storia degli ultimi decenni è nota a tutti e non ha bisogno di illustrazione. La VALLI nel 1969 ha abbandonato la sua veste di prova di campionato italiano a classifica generale individuale, per assumere quella assai più impegnativa ed importante di prova del Campionato Europeo della Regolarità con una classifica per classi: nel suo ambito ha trovato per anni degno ricordo la figura di Levo e Duccio Reggiani nell’oro del TROFEO che ha portato il loro nome. Dai 38 conduttori avventurosi e pionieri del 1948, si è toccato il tetto delle centinaia di iscritti nel 1976, tetto che ha determinato il vaglio delle iscrizioni sia per ragioni di ordine organizzativo che per quelle di ordine pubblico.

Gli spettatori sono passati da qualche decina a decine di migliaia. La VALLI è passata dalla passione del Bar Savoia ad un fenomeno di carattere nazionale e via via mondiale. Le ultime edizioni del 1994 – 1999 – 2002 – 2005 – 2006 – 2010 sono state le uniche prove nella bergamasca in questi ultimi anni. Se tutto ciò ci conforta da un lato, dobbiamo rilevare dall’altro, che c’è stata una inversione di marcia da parte di molti Enti Locali ed in special modo proprio da quelli che parecchi anni fa pregavano il Moto Club Bergamo di ricordarsi, per la VALLI, dei loro paesi isolati. Divieti, ordinanze, cartelli che negano al motociclista la possibilità di transito su mulattiere e sentieri, vedi anche leggi regionali, e ancora ordinanze illegittime che precludono il transito nelle private proprietà, sbarramenti, fili spinati ecc. ecc. tutto per discriminare l’esercizio dello sport motociclistico fuoristrada, a vietare una disciplina ancora libera e individuale che, un tempo ha giovato all’economia turistica dei nostri paesi di montagna, ed ancor oggi, con le migliaia e migliaia di adepti, giova all’economia generale della nostra provincia. Si salva da tale inversione di tendenze, sovente una vera caccia alle streghe, una certa parte della Valle Seriana e della Val di Scalve, che ormai costituiscono una riserva per i fuori-stradisti. Su questi territori ultimamente si era cercato di costruire un percorso permanente per il fuori-strada e si era quasi al progetto finale, ma i cambiamenti politici nei vari paesi, l’allargamento dei comuni che tolgono spazio ai percorsi, il falso problema dei rumori ed altre scuse sono riuscite a far tramontare la sensibilità al problema tanto è che anche in queste zone la tolleranza sta lasciando il passo ai verbali ed alle multe. Siamo diventati indiani motociclisti che, forse in futuro, verranno segregati in riserve ma non si dipingeranno il volto né si metteranno sul capo penne d’aquila o di volatile più modesto. A noi anziani, che abbiamo visto e sofferto le 41 edizioni della VALLI, rimane la soddisfazione di aver goduto di una intera vita di passione motociclistica. Tocca ormai ai giovani ed ai giovanissimi farsi avanti non solo nell’agonismo, ma altresì nella conduzione del Club e delle sue Sezioni, per predisporre il programma delle 40 edizioni future. Come il 4 luglio 1948, gridiamo ad alta voce: “ VIVA LA VALLI “ Agonisticamente parlando fino al 1964 gli Italiani in gara continuarono a ben figurare, ma dall’anno successivo e fino al 1972 gli stranieri, forti di motociclette più idonee e dal motore a due tempi contro le quali era difficile se non impossibile competere con i quattro tempi in dotazione ai mezzi dei nostri, fecero il bello ed il cattivo tempo vincendo tutte o quasi le classi previste. La riscossa cominciò in sordina nel 1971 con l’accoppiata Gritti Puch vincitori assoluti e quindi dilagò negli anni successivi con l’avvento delle Ktm, Swm ed il breve periodo d’oro della Gilera. È l’era dei “caschi rossi “ che culminerà con le tre vittorie consecutive del Trofeo mondiale alle Sei Giorni di Francia, Germania e Italia. Lo strapotere degli italiani, ma sarebbe meglio dire dei bergamaschi, porta una ventata di crisi alla VALLI alla quale gli stranieri, trovando sempre più difficile emergere, partecipano sempre più malvolentieri ed in numero limitato. Le loro proteste ottengono l’effetto di non inserire la gara nel campionato europeo del 1975 dopo che l’anno precedente solo in venti piloti erano riusciti a tagliare il traguardo. Gli organizzatori, pur comprensibilmente contrariati, ne approfittarono per dar vita ad una edizione diversa, originale, inventando sull’esempio dello sci, la prova speciale parallela. Il capitolo più triste della storia di questa affascinante competizione risale però al 1979, bollata da un incidente mortale di cui rimase vittima lo svedese Lennart Andersson, nonostante il pronto soccorso prestatogli da Franco Gualdi. Siamo quasi ai giorni nostri. La Valli diventa appuntamento ad anni alterni per lasciare spazio ad altri meritevoli sodalizi od alla Sei Giorni in terra Italiana: nell’81 non si disputa per la concomitanza con la Six Days all’Elba, nell’83 in quanto la prova europea è affidata al Moto Club Sanremo, nel 1985 se ne occupa il Moto Club La Marca Trevigiana e nell’86 deve lasciar spazio alla Sei Giorni di San Pellegrino- Selvino con il trionfo dei nostri piloti. Nel 1987 è nuovamente il Moto Club Sanremo ad organizzare l’appuntamento italiano del torneo continentale. La VALLI torna nel 1988 e la 35a edizione trova casa sempre in Alta Valle Seriana a Clusone-Castione della Presolana il 25-26 giugno quando presidente del Bergamo era ancora il professor Ribolla. “Pellegrinelli – Signorelli – Gualdi dominano la prima giornata della Valli Bergamasche“. “É suonata la riscossa azzurra – Gli italiani al successo in cinque classi“ questi i titoli dei giornali dell’88. Bloccando lo strapotere svedese i nostri piloti hanno dominato il campo aggiudicandosi ben cinque posti nelle sei classi in programma ed il bel tempo ha favorito lo svolgimento della manifestazione. La 35a Valli “vecchio stile“ si è tinta di azzurro nell’88 e fu l’ultima edizione come prova dell’europeo in quanto la 36a edizione del 1994, dopo ben sei anni, sarà prova di Campionato del Mondo a Castione della Presolana con un tempo piovoso che ha messo a dura prova mezzi meccanici e piloti: grande organizzazione del Moto Club Bergamo capitanato dall’allora presidente nonché vulcanico industriale Franco Acerbis. Quartier generale in località “La Rucola“ al centro sportivo Comunale, la zona sassosa di Plarina ad Onore per ospitare una delle due prove di fettucciato, la linea difficile sempre in località Onore-Castione e, più insolita, la prova fettucciata al Donico a Castione vicino agli impianti di risalita del Passo della Presolana ove c’erano tutte le premesse per dare vita ad uno spettacolo eccezionale purtroppo annullata per il cattivo tempo. Sarà anche la prima VALLI senza due personaggi che tanto hanno contribuito a renderla grande: Giamprimo Casari e Fulvio Maffettini. Con loro in regia ogni ostacolo era superabile, l’ottimismo e la competenza avevano sempre il sopravvento su tutte le avversità.

“L’ENDURO FESTEGGIA: É TORNATA LA VALLI la “regina” del fuoristrada motociclistico ha sollevato l’entusiasmo dei tempi d’oro: lungo il percorso grande cornice di pubblico. Italiani padroni della gara: Sala, Grasso e Rinaldi protagonisti unico “intruso” il ceko Katrinak.” “è stata una faticaccia ma, si sa, la Valli Bergamasche è mitica proprio perché è massacrante e riuscire a vincerla dà una soddisfazione impagabile”. In questa frase, detta all’arrivo dal trionfatore della corsa, il bergamasco di Gorle Giovanni Sala, è riassunta un pò tutta questa coinvolgente e complessa manifestazione che si è riproposta con il suo fascino a sei anni dall’ultima edizione ed esordendo con validità iridata nel migliore dei modi. Dall’articolo di Danilo Sechi su L’Eco di Bergamo del 23 maggio. 37a VALLI 1999 a Rovetta. Sempre con Franco Gualdi, direttore di corsa come nel 1994, la VALLI ritorna in Alta Valle Seriana nella conca della Presolana quale 4a prova del Campionato Mondiale Enduro – Coppa FIM Junior – Campionato Europeo Enduro a Rovetta il 29-30 Maggio 1999. Due giornate splendide non solo per il tempo ma anche per una manifestazione riuscitissima con un grande pubblico e 4 prove speciali al giro. Quindi 12 prove speciali, spettacolari da vedere e da raggiungere nel giro di 5 chilometri, dislocate 2 a Clusone, 1 in Plarina a Onore ed 1 a Cerete. Splendida regia del presidente del Moto Club Bergamo Andrea Gatti succeduto a Franco Acerbis. “ALLA VALLI BERGAMASCHE SALA E RINALDI MONOPOLIZZANO LA 400 4T. – SCOVOLO TORNA IN VETTA ALLA 125. NELLA 250 4T UNA VITTORIA A TESTA PER ROSSI E NICOLI“ “Grande, grandissimo Sala dominatore sabato, altrettanto superlativo Rinaldi che ha reso la pariglia al rivale domenica. Bravissimo Scovolo che, dopo due anni, è ritornato in vetta alla classe 125 che già nel 1996 l’aveva visto campione del mondo. Splendido Merriman, applaudito dai ventimila e più appassionati che lo aspettavano a questo Gran Premio d’Italia. Irriducibile Gian Marco Rossi che, dopo la vittoria di sabato, domenica ha lottato coi denti per fare suo il terzo posto che ha riaperto il campionato della 250 4 tempi. Complimenti ad Arnaldo Nicoli che, dopo aver pianto per essersi ritirato sabato perché il cambio lo aveva tradito, domenica ha confermato d’essere un guerriero capace di piegare tutti. E bravo anche Tianinen che ritornando finalmente alla vittoria nella 500 4T ha ridato pepe a un campionato che sembrava essere finito nelle mani di Katrinak. Questa la sintesi della VALLI BERGAMASCHE, 37a edizione: una gara all’altezza delle sue migliori tradizioni, sufficientemente dura nel suo percorso di ottanta chilometri ripetuto tre volte sabato e due domenica. Una gara palpitante fino all’ultimo, ricca di colpi di scena, con ben quattro differenti prove speciali (sabato ne sono state disputate dodici, domenica dieci) che hanno finalmente mostrato i reali valori in campo di questo campionato del mondo“. Questo scriveva nel 1999 Dario Agrati su Motosprint. Abbiamo già consumato l’inizio del secondo millennio e ritorna prepotentemente la VALLI voluta sia dal Club che dalla FIM viste le eccezionali organizzazioni del 1994 e 1999: siamo a Clusone il 18 – 19 maggio 2002. Fortemente sentita da tutto il Consiglio Direttivo del Bergamo nonostante le numerose perplessità e le sempre più grandi difficoltà nell’ottenere i permessi speriamo di presentare agli sportivi una edizione degna di tutta la sua storia e di tutti i suoi generali. 38a VALLI 2002 a Clusone. L’ENDURO A CLUSONE È STORIA PILOTI E TEAM DI MEZZO MONDO: “LE VALLI COME LA DAKAR: UNICI” Quando una competizione richiama quasi 250 concorrenti da mezzo mondo, quando sono in migliaia ad accorrere per gustarsela, quando i momenti di spettacolo si susseguono a ritmo incalzante, quando anche chi la segue per la prima volta ne resta affascinato, allora significa che una manifestazione è davvero speciale. È il caso della Valli Bergamasche, la regina delle gare di enduro, tornata alla ribalta lo scorso fine settembre a Clusone per festeggiare il 38° compleanno, proporre il quinto appuntamento mondiale 2002 e indicare chi sono gli attuali marziani della specialità. È stata una gara ma anche una festa: chi voleva sapere a che punto è l’enduro moderno e come sarà prossimamente ha avuto precise risposte. Ci saranno più prove speciali (sabato erano 14, domenica 13 poi diventate 12 a causa della pioggia), ci sarà la trialera, la prova su tratto molto accidentato, trasferimenti meno impegnativi, tecnici giusti ai posti giusti e località di una certa risonanza. Un plauso merita infine l’intera struttura organizzativa del Moto Club Bergamo: agli speaker che hanno reso più comprensibile l’avvenimento ai meno esperti, ai responsabili delle prove speciali che hanno realizzato ottimi tracciati, ai cronometrisi alle prese con 29 riscontri in 2 giorni e infine ai piloti azzurri che ce l’hanno messa tutta per cercare di sconfiggere gli assi scandinavi, al momento ancora troppo forti. 1a e 2a giornata l’assoluta è stata per Salminen. Così scriveva martedì 21 maggio 2002 Danilo Sechi su L’Eco di Bergamo (quotidiano bergamasco). SCHILPARIO 15-16 ottobre 2005 39a VALLI BERGAMASCHE prova di CAMPIONATO MONDIALE ENDURO MAXXIS FIM WORLD ENDURO 2005. Ci voleva la nona ed ultima gara, nelle zone dove questo sport ha scritto più di un testo sacro, pur di veder vincere gli italiani.

Un’emozione regalata da Alessandro Belometti su Ktm e Simone Albergoni su Honda, vincitori rispettivamente delle gare del sabato e della domenica della Classe E1, in un week-end che ha degnamente chiuso la stagione mondiale. Accanto a quelle degli azzurri, altre emozioni sono arrivate dalla vittoria di Stefan Merriman su Yamaha nella E2 del sabato, imitato domenica da Samuli Aro su Ktm. Nella E3, invece, vittoria di David Knight nelle 2 giornate in sella ad una Ktm e migliore prestazione assoluta. Nella coppa Junior vittoria sabato a Paolo Bernardi su Honda e domenica a Jacob Stapleton su Tm nono il giovanissimo bergamasco Thomas Oldrati. Questa gara si chiama VALLI BERGAMASCHE. E qui l’enduro è un’altra cosa rispetto a quello che si pratica dalle altre parti!! UN’ IMPENNATA ANCHE PER LA VALLE – Il Moto Club in festa per il successo della gara di Schilpario. Il Sindaco Bendotti Gianmario: “Mai vista tanta gente, neanche per lo sci” c’erano più di 15 mila persone. La VALLI BERGAMASCHE in versione autunnale e con epicentro Schilpario in Alta Val di Scalve sembrava un azzardo degli organizzatori del Moto Club Bergamo. Il rischio che a metà ottobre le condizioni climatiche potessero condizionarla era in effetti elevato, la perplessità che la Val di Scalve risultasse troppo defilata e scoraggiasse molti appassionati pure legittima. Invece é stato uno straordinario successo, una festa per l’enduro e per lo sport. In Valle c’erano almeno 15 mila persone. Lo splendido sole che ha accompagnato il fine settimana ha reso tutto indimenticabile, Schilpario ha presentato i suoi scenari prealpini in tutta la loro bellezza, il fascino della competizione ha fatto breccia nei cuori dei motociclisti che hanno invaso la Val di Scalve per incoraggiare i loro beniamini. E averla proposta in ottobre ha anche consentito di osannare i piloti azzurri che poche settimane prima avevano fatto faville alla Sei Giorni mondiale in Slovacchia, dando una sferzata di vitalità a tutto il movimento. Riuscire a riproporre la VALLI è stato tutt’altro che semplice. Le difficoltà che gli appuntamenti motoristici fuoristrada incontrano, ed il “Bergamo” ne ha tanti in una stagione, sono sempre maggiori e la pressione che fanno sulle scelte dei dirigenti si fa sempre più pesante, ma la VALLI deve riprendere il suo cammino per non rischiare di tramutarsi solo in un bel ricordo e donare agli sportivi bergamaschi e di tutto il mondo la sua magia e la sua regalità sportiva. Quanti cambiamenti sono intervenuti da quel lontano 1948. Come sono cambiate le mode, i regolamenti e le motociclette. Sono però sempre i medesimi gli insidiosi tracciati, la fatica e la voglia di vincere dei partecipanti, l’impegno degli organizzatori, la passione del pubblico. Certe cose non hanno tempo né dimensioni. Anche se breve l’attesa da quel 2005, come si sentiva la mancanza di questa manifestazione e come cresceva la nostalgia di tutti gli “enduristi” costretti a vivere tra una selva di divieti. Molte delle gare titolate disputate nel frattempo in Italia hanno fatto centro. Altri Club sono forse più bravi del “Bergamo”, ma nessuna manifestazione è stata ed è in grado di sprigionare il fascino della VALLI. Per il “Bergamo” questa 41a VALLI rappresenta, nel giro di 10 anni, la nona fatica mondiale dopo il:

1993 Foppolo MONDIALE TRIAL

1994 Castione della Pr. MONDIALE ENDURO

1999 Rovetta MONDIALE ENDURO

2001 Foppolo MONDIALE TRIAL

2002 Clusone MONDIALE ENDURO

2005 Valbondione MONDIALE TRIAL

2005 Schilpario MONDIALE ENDURO

2006 Rovetta MONDIALE ENDURO

2010 Lovere MONDIALE ENDURO

Tanti onori ma anche tante fatiche che gli uomini delle Sezioni del “Bergamo” sopportano facilmente soprattutto perché quando arriva la VALLI formano un corpo unico ed unito per gridare ancora una volta in coro: VIVA LA VALLI BERGAMASCHE LA 41a AVVENTURA – LOVERE 22-23 MAGGIO 2010 A. RODARI scriveva il 28/29 giugno 1970 da Lovere per la 22a VALLI BERGAMASCHE prova di CAMPIONATO EUROPEO: “ Sognata, discussa, contestata, preparata, ma in fondo al cuore attesa per dodici mesi, torna la VALLI, prova del Campionato Europeo della motoregolarità. Torna lucente della fama e dell’oro del Trofeo Levo e Duccio Reggiani: ma insediata sulle rive del Sebino, arroccata in LOVERE ad attestare che sino all’inizio della Valle Camonica è terra di motociclismo bergamasco; ad onorare Giacomo Agostini, loverese, e con lui gli appassionati di ogni tempo, che non hanno mai tradito le due ruote, presenti ai confini della provincia. La prova di Campionato europeo, nel 25° anniversario della fine del secondo conflitto mondiale, solennemente afferma di voler affratellare gli europei, senza distinzioni politiche e ne sprona la capacità tecnica, la inventiva, l’ardimento, l’intelligenza. Agli occhi dei profani, degli svogliati, dei nati stanchi, può apparire folle chi su un veicolo a due ruote va a ricercare antichi sentieri, guadi di fiume, paludi limacciose, dirupi, ghiaioni, praterie, sottoboschi, scalinate; chi arranca di gambe, spinge di braccia la moto fuori dalla morsa del fango, si graffia nei cespugli, cade e si rialza per ripartire più cattivo di prima; chi fradicio di sudore e sfiancato dalla fatica affronta il sole o la tempesta, il freddo o il caldo, l’acqua o la neve, per un platonico applauso o per una medaglietta di vermeille. Non capiranno mai, questi caffettieri, come sia bello faticare e soffrire, per vincere sé stessi, per conquistare una libertà dalla paura, prima all’interno di sé e poi all’esterno nei confronti della natura, dell’uomo, dello spazio. La VALLI torna da ventidue anni, rinnovandosi nelle generazioni, con lo stesso spirito e con la stessa finalità, sempre più tecnicamente difficile, sempre più prestigiosa “. Cosa dovremmo aggiungere a queste parole? Nulla!! Abbiamo cambiato un pò sia sul discorso della sicurezza sia sul discorso della spettacolarità, ma lo spirito della manifestazione è rimasto intatto, i valori sono sempre i medesimi e la VALLI è e resta la mitica, l’unica, la insuperabile manifestazione della REGOLARITÀ o ENDURO. Su un bellissimo tracciato di circa 50 km. da percorrersi tre volte ogni giorno i migliori 120 piloti del mondo si sfideranno per conquistare si il podio, ma soprattutto il desiderato della regolarità: il trofeo della VALLI BERGAMASCHE che è ancora la copia esatta del trofeo LEVO E DUCCIO REGGIANI. Sorveglieranno e controlleranno questi piloti più di trecento persone del MOTO CLUB BERGAMO, appassionati e competenti controllori della regolarità della manifestazione, aiutati da uno staff medico di prim’ordine in collaborazione con gli ospedali della zona ed aiutati, speriamo di non averne bisogno, dall’intervento di un elicottero medico. Siamo sicuri della partecipazione al lavoro del Club della PROTEZIONE CIVILE, dei CARABINIERI, della FORESTALE, della POLIZIA DELLO STATO e dalla POLIZIA LOCALE oltre a quella PROVINCIALE. Un insieme di forze straordinarie per far sì che questa manifestazione si svolga nella più completa sicurezza e tranquillità per portare al traguardo tutti i piloti e le loro motociclette nella convinzione che vinca sempre il MIGLIORE. Un insieme di mezzi, materiali e strutture che eleveranno a Sede Mondiale dell’ENDURO la cittadina di LOVERE che, a detta del promoter francese, è sicuramente la Sede IDEALE per la VALLI BERGAMASCHE non per una tornata ma per farla diventare UNA CLASSICA ripetibile in più anni ma sempre a livello mondiale. Ne siamo convinti anche perché oltre all’ambiente lacustre, alla sua vocazione turistica, alle sue bellezze storiche ed artistiche, presenta con i paesi limitrofi, un anello di circuito abbastanza unico con le giuste difficoltà e maestose bellezze naturali che sicuramente metteranno in evidenza tutti i valori in campo che, credeteci, sono i più importanti e validi al mondo. Onore e gloria pertanto a CERETE – SONGAVAZZO – BOSSICO – COSTA VOLPINO – ROGNO e naturalmente LOVERE. Industria, cultura, commercio, arte, scuola, passione sportiva sono le caratteristiche di una città che ormai si fonde con Castro, Costa Volpino, Pianico, Sovere, in un solo contesto che merita una futura miglior collocazione nel concerto delle provincie bergamasca e bresciana. Il MOTO CLUB BERGAMO portando in Lovere la sede delle VALLI BERGAMASCHE ha ritenuto di dare un riconoscimento ed un contributo a tale opinione ed a tale indirizzo. Questi paesi verranno invasi da una moltitudine di appassionati, di sportivi e di tifosi dell’enduro che quantificare in 20.000 (ventimila) persone può essere riduttivo visto anche in funzione del tempo meteorologico che se ci dovesse dare una mano (speriamo) ne vedremo delle belle in fatto di numeri. Dovremo essere pronti ad affrontare anche questa invasione sia nei luoghi delle prove speciali sia a Lovere con parcheggi adeguati e posti ristoro convenzionali che possano alleviare i sintomi della fame e della sete. Un impatto sportivo di grande intensità ed un impatto turistico e di visibilità importante che, grazie ai giornali ed alle varie TV, porterà tutti i luoghi interessati dalla grande manifestazione delle VALLI BERGAMASCHE in tutta Europa ed in tutto il Mondo. La FIM – FEDERAZIONE MOTOCICLISTICA INTERNAZIONALE e la FMI – FDERAZIONE MOTOCICLISTICA ITALIANA aspettano i risultati positivi di questa esperienza proprio per trovare anche una soluzione di continuità delle sedi delle prove mondiali e, a detta di tutti, questo comprensorio è ideale per un MONDIALE ENDURO. Per concludere: il MOTO CLUB BERGAMO con alle spalle 91 anni di storia e di successi ritiene di trovarsi in una cornice invidiabile per la conclusione di un MONDIALE che sicuramente resterà nella storia dell’ENDURO MODERNO e che, grazie anche agli sponsor ed a tutti coloro che ci vorranno aiutare in questa “avventura“, farà ancora più grande il nostro CLUB portando blasone e stima a tutta la schiera dei tanti sportivi che raggiungeranno e resteranno per alcuni giorni nella patria dell’enduro: CERETE – SONGAVAZZO – BOSSICO – COSTA VOLPINO – ROGNO – LOVERE.

43a VALLI UNA VITA

CORRERÒ il rischio di scivolare sul versante bergamasco della retorica dell’enduro, e di allinearmi a quel codice, ben radicato nel patrimonio genetico degli abitanti di quelle valli, così particolare da poter essere considerato unico tra le catene infinite di DNA possibili. Ognuno la vede a modo suo, è chiaro, ma è altrettanto evidente che dietro alla lente di ingrandimento dell’enduro, ed oltre l’enduro, c’è l’immagine reale, ed introvabile altrove, della VALLI BERGAMASCHE e della gente che la ha creata e consegnata alla storia. E questa è la prima scivolata retorica, per cui tanto vale non trattenersi ulteriormente e lasciarsi trasportare fino in fondo alla Valle, fino sulle rive del Lago d’Iseo che per quasi una settimana hanno ospitato il Gran Premio ACERBIS d’Italia 2010, ovvero la 41a edizione della Valli Bergamasche. “QUI L’ENDURO CE L’ABBIAMO NEL SANGUE !“ così scriveva BATTINI su Motocross del giugno 2010. La sintesi è perfetta: un mondo di gente, un mondo di moto, un mondo di passione ed un mondo di entusiasmo. Mai viste così tante moto come a Lovere ed a Bossico! L’Enduro è vivo e come ..! Dal reportage del nostro DANILO SECHI tutta la magia delle tre giornate di gara.

VENERDÌ 21 MAGGIO – PROLOGO – UN MISSILE AL “BERSAGLIO” ANTOINE MEO.

Sarà sicuramente una Valli Bergamasche impegnativa, ma non una delle più selettive della sua storia. Ad inquadrare così, in sintesi, la competizione mondiale di Lovere che propone, a partire alle 9,00 la prima tappa, dopo essere entrata nel vivo nel tardo pomeriggio di ieri con il prologo-spettacolo in località Bersaglio di Costa Volpino, è Giovanni Sala, il campionissimo bergamasco cinque volte iridato, tre volte primo assoluto alla Sei Giorni e dieci volte al via del Rally Dakar, che da quando ha lasciato l’agonismo è diventato il supervisore dei percorsi di tutto il campionato mondiale enduro. “Del resto – prosegue l’ex fuoriclasse – su tre controlli orari a disposizione su uno solo si poteva calcare la mano, quello intermedio in territorio di Bossico, in quanto gli altri due vanno a coinvolgere la zona del quartier generale di Lovere, in piazzale Marconi, e quindi coi concorrenti che, considerato l’afflusso di appassionati previsto, dovranno affrontare una notevole dose di traffico. A Bossico, invece, ci sarà un tratto davvero duro, tanto che per le ragazze del campionato femminile è stata anche apportato un taglio. Di alto livello tutte le quattro prove speciali, degne del prestigio della gara del Moto Club Bergamo. Due, una cross e la xtreme a Bossico, due, l’altra cross e la linea, a Costa Volpino”. I primi piloti a partire saranno quelli del gruppo E3, i primi nella generale, quindi seguiranno tutti gli altri, due ogni minuto. In totale, su 159 iscritti, diventati giovedì 158 a causa dell’infortunio del grande specialista Salminen, hanno effettuato le verifiche in 149. I giri previsti sono tre, ognuno della durata di 2 ore e 12 minuti, in totale sono quindi previste quasi sette ore in sella. Il prologo, che ha richiamato tantissimi spettatori, ha subito messo in vetrina alcuni dei grandi favoriti. Il miglior tempo lo ha fatto registrare il francese di origini italiane Antoine Meo, su Husqvarna CH, a seguire altri due piloti della E1, il polacco Blazusiak e l’altro transalpino Aubert. Primo nella E2 Ahola (4° assoluto), primo della E3 un altro francese, Nambotin (9° assoluto). Miglior azzurro Balletti (7°). Prima della breve esibizione il direttore di gara, Renzo D’Adda, ha deciso di far provare ai concorrenti la speciale “in linea” e quindi anche questa discriminante verrà cronometrata da subito, portando il totale dei tratti cronoemtrati del primo giorno a quota 12.

SABATO 22 MAGGIO – 1° GIORNO TRAVOLGENTE MEO, PODIO PER REDONDI E MANZI

Nuovo capitolo, solito straordinario successo. Come si era già capito nel tardo pomeriggio di venerdì, quando al prologo a Bersaglio di Costa Volpino, erano intervenute alcune migliaia di spettatori (con intere famiglie, tante rappresentanti femminili e appassionati di ogni età), la forza catalizzatrice della Valli Bergamasche è sempre eccezionale. Ieri, alla prima tappa della leggendaria competizione di enduro, giunta alla 41a replica e valevole quale terza prova del mondiale, sbucavano moto e tifosi da ogni parte, in tutte le quattro prove speciali previste era un tripudio di colori, suoni e incitamenti, sono valutazioni difficili ma si stima che 10-15 mila persone abbiano seguito l’evento firmato dal Moto Club Bergamo e dalla Abc. L’epicentro di Lovere ha risposto bene, la giornata soleggiata ha fatto il resto. A lasciare a bocca aperta è stata soprattutto la speciale di cross di Monti Lovere, su un enorme pratone metà in territorio di Lovere e metà in quello di Bossico. Chi aveva una certa età è andato con la memoria ai tempi gloriosi del Magnolini e del Monte Avaro. La forza d’urto del sostegno del pubblico non è però riuscito a mettere le ali ai piedi dei piloti azzurri che, nonostante l’evidente impegno profuso, sono riusciti a conquistare il podio solo nel gruppo dei giovanissimi su moto 125, la Youth Cup. Ha vinto lo spagnolo Roman davanti ai due bergamaschi Giacomo Redondi e Jonathan Manzi. Festeggiano soprattutto i francesi e nonostante abbiano perso, neppure a metà corsa, una delle loro punte, Jonny Aubert, fermato da un serio malessere (labirintite). Nella stessa classe ha così stravinto Antoine Meo (Husqvarna), già a segno nel prologo, che ha nuovamente firmato l’assoluta. Poi Remes, Guerrero Seistola e 5° il Micheluz. Francesi anche i primi due della E3, Nambotin (Gas Gas) e Guillaume, quest’ultimo risultato il migliore nelle xtreme. Terzo Knight e 4° Simone Albergoni, poi 5° Botturi, 8° Andrea Belotti, 9° Mirko Gritti. Nella E2 l’ha spuntata il leader della generale Ahola (Honda HM), su Cervantes, 4° Thomas Oldrati, 6° Balletti. La junior ha visto svettare lo spagnolo Santolino, 5° D’Ambrosio, 9° Massimo Mangini. Tra le undici ragazze successo della francese Defrene, 8 la Sappino, ultima la seriana Emanuela Balduzzi.

DOMENICA 23 MAGGIO – 2° GIORNO AHOLA AL FOTOFINISH. OK REDONDI E ALBERGONI

“Eccezionale! Inimitabile! Mitica! Straordinaria!”. Non, non siamo finiti, per sbaglio, nel dizionario degli aggettivi, stiamo riportando i pareri entusiasti degli addetti ai lavori, italiani e stranieri, che hanno seguito la 41a Valli Bergamasche, conclusasi ieri a Lovere e dintorni riportando, anni dalla gara di Rovetta, il campionato mondiale enduro nella nostra provincia. Si è trattato della terza tappa del torneo iridato, arrivava dopo Spagna e Portogallo, ha fatto registrare il record di concorrenti (159 iscritti, 149 partiti) e, probabilmente, anche il record di spettatori (secondo stime inevitabilmente approssimative 10-15 mila sabato e 20 mila domenica). Come aveva preannunciato l’ispettore di percorso del campionato, il campionissimo Giovanni Sala, non è stata micidiale ma certamente molto dura. Basti pensare che i migliori, ogni giorno, hanno complessivamente girato su tratti cronometrati (12 al giorno) per oltre un’ora, su meno di sette ore di corsa. E questo tempo saliva 1 ora e 20 per i meno preparati. Rispetto a sabato si sono ripetuti l’italo- francese Antoine Meo (Husaqvarna) nella E1, il finlandese Mika Ahola (Honda HM) nella E2 e lo spagnolo Lorenzo Santolino (Ktm) nella Junior. E rispetto a sabato sono maturati, per i colori bergamaschi, il successo, seppur in un gruppo minore, la Youth Cup 125, per il costavolpinese Giacomo Redondi (Ktm Farioli) ed il terzo posto nella combattuta classe E3 per lo spiranese Simone Albergoni (Ktm Factory-Fiamme Oro). Redondi, allievo di Belometti, è anche risultato 5° e miglior azzurro nella Junior. Albergoni è salito di un gradino ed ha ceduto solo all’inglese Knight ed al francese Nambotin (il migliore nella somma delle speciali estreme). “E’ stata una faticaccia” il commento di Albergoni all’arrivo “Mi ha dato la carica l’incitamento incredibile del pubblico”. Il duello più avvincente, sul filo dei secondi, si è vissuto nella E2. È prevalso Ahola con l’iberico Cervantes 2° per la bazzecola di 17millesimi, roba da centometristi! E Ahola ha vinto anche l’assoluta, in questo caso superando Knight per 2 millesimi! Nella E2 altro quarto posto per Thomas Oldrati, per 2 secondi gli ha soffiato il podio il francese Renet. Da sottolineare anche l’impresa delle 11 ragazze al via della prima prova del mondiale femminile. Sono arrivate tutte al traguardo (alla faccia del sesso debole), con vittoria per la favorita francese Puy sulla ex trislista spagnola Sanz, 8° posto per Anna Sappino e ultimo per la seriana Emanuela Balduzzi, stanchissima e staccatissima ma al traguardo. Menzione anche per il 16enne Matteo Bresolin, 8° nella Youth Cup 125. Non hanno invece concluso, tra i nomi noti, Edmondson, Mattila, Letellier e Passeri. Tra gli altro bergamaschi 9° Mirko Gritti, 11° Andrea Belotti, 12° Giovanni Gritti, tutti nella E3. Nelle classifiche delle due giornate Albergoni ha ottenuto il trofeo del Comune di Lovere, come migliore italiano, mentre vincitore assoluto di questa Valli è risultato Antoine Meo, che ha ottenuto il Trofeo del Moto Club Bergamo alla memoria di Giacomo Manzoni. Dopo cinque anni ritornano queste emozioni oltre il limite, torna la manifestazione con le sue storie ed i suoi sogni da raccontare, il grande Ahola che ci ha lasciato troppo presto ed lo strepitoso Meo che non lascia spazio a nulla. Si ritorna sull’altopiano della Presolana, si ritorna a ROVETTA sui mitici percorsi delle passate edizioni: non ci sarà il lago ma le magiche mulattiere e l’immenso pratone di Bossico sede di una speciale-spettacolo. Passano gli anni, passa il tempo, scorrono le immagini, vivono i ricordi, ma ogni volta quando ti presenti, non smetto di guardarti. Osservandoti perdo le parole e a volte resto a bocca aperta: vorrei che ti bastasse il mio sguardo per farti capire che sei bella da far male. Anche se tu vuoi nascondermi certi tuoi difetti, a me vanno bene tutti. Years go by, time goes by, images flow, memories live, but every time you come up, I can’t stop looking at you. Watching you, I lose words and sometimes I gape: I wish my look enough to let you know that you are so beautiful, that you bowl me over. Even though you want to hide some of your defects, to me they are ok. E’ l’inizio della bella poesia che DARIO AGRATI scriveva prima della 42a VALLI BERGAMASCHE a ROVETTA 19 – 20 – 21 giugno 2015 un ritorno in grande che ha portato sull’altopiano della Presolana oltre 25.000 sportivi entusiasti ed esaltati non solo dai virtuosismi dei campioni di enduro ma soprattutto dalla fama di questa bella donna che è la VALLI BERGAMASCHE fiore all’occhiello del MOTO CLUB BERGAMO che , nonostante le contestazioni degli ambientalisti, ha organizzato questa bellissima manifestazione invidiata e copiata da mezzo mondo. IL PRESIDENTE GATTI NON VUOLE PIU’ POLEMIZZARE E RIBADISCE IL BUON RAPPORTO CON GLI ENTI PUBBLICI DEL TERRITORIO. In effetti i problemi e le polemiche in questi mesi si sono susseguite, andando di pari passo con la volontà, serena ma decisa, di fare le cose per bene e a norma di legge. “E’ tutto molto semplice, aggiunge il Presidente GATTI, pratichiamo uno sport lecito e chiediamo i necessari permessi per eventi di grande portata: se i permessi non ci fossero, ci vedremmo costretti a rinunciare alle gare, ma dato che gli enti territoriali hanno tutti dato il proprio assenso, confermando la qualità del nostro agire, noi portiamo avanti con passione la nostra attività “. Sono passati cinque anni dall’ultima volta in cui il rombo dei motori mondiali echeggiò sui tracciati delle valli orobiche e si ritorna a ROVETTA dopo la bellissima 41a VALLI in quel di Lovere. La tappa italiana del MONDIALE ENDURO è la quinta nel calendario 2015: il torneo ha preso il via il 18 aprile u.s. con il GP del Cile, a Talca, unico appuntamento fuori dall’Europa. E’ poi proseguito in Spagna a Jerez de la Frontera, in Portogallo a Gouveia e in Grecia a Serres. Dopo il Gran Premio ACERBIS a Rovetta ( BG ) in Italia, ultime due tappe in Belgio a St: Hubert ( 11 e 12 luglio 2015 )e poi in Francia a Requista in ottobre. ED ORA SIAMO CON IL MONDIALE A ROVETTA ED E’ SUBITO SHOW. Il primo acuto della 42a VALLI BERGAMASCHE QUINTA PROVA DEL MONDIALE ENDURO 2015 in corso di svolgimento a Rovetta e d’intorni l’ha firmato il francese MATHIAS BELLINO, il leader provvisorio della classe E3. Il pilota della Husquarna si è imposto nel tardo pomeriggio di venerdì 19 giugno 2015 nel prologo della manifestazione andato in scena in località La Spessa di CLUSONE quale momento clou del MOTOR PARTY, spettacolare evento estivo proposto dalla locale Sezione MC 80 . BELLINO ha battuto per un solo centesimo di secondo il grande rivale PHILLIPS , australiano della KTM e campione in carica. Nella E2 exploit dello spagnolo Betriu, nella E1 del leader Nambotin e nella Junior del capoclassifica Mc Canney. Hanno riposto la moto nel parco chiuso in 97, numero esiguo, ma con tutti i migliori attuali esponenti della disciplina. Fra le defezioni degli ultimi giorni quelle del pluricampione spagnolo Cervantes e quella del mattatore degli indoor, il polacco Blazusiak.

SABATO 20 GIUGNO – 1° GIORNO STRANIERI SCATENATI MA DUE BERGAMASCHI SALGONO SUL PODIO. UNA GIORNATA DI GRANDE SPETTACOLO, SPORT E PASSIONE OGGI PER L’ENDURO ALLA VALLI BERGAMASCHE QUINTA PROVA DEL CAMPIONATO MONDIALE CON L’ALTA VALLE SERIANA INVASA DA UN PUBBLICO FESTANTE DELLE GRANDI OCCASIONI VALUTATO IN OLTRE VENTIMILA SPETTATORI PER SEGUIRE UNA MAGICA E FANTASTICA GARA CON 12 PROVE SPECIALI

Le speranze azzurre di conquistare un successo si sono infrante, nella prima giornata di gara della 42a VALLI BERGAMASCHE  5° e terzultima prova del mondiale enduro 2015, contro il muro della maggiore competitività eretto dagli stranieri non solo francesi ma anche finlandesi, britannici, svedesi ed australiani. Ma qualche nota positiva, diciamolo subito, non è mancata: sono maturati quattro podi e due sono di marca orobica. Tra i giovanissimi dellaYouth Cup, la Coppa 125 under 21, ha ottenuto il secondo posto il costavolpinese MIRKO SPANDRE classe 96 che ha concluso alle spalle dello svedese Michael Persson. Tra gli under un po’ più maturi ha fatto suo il terzo gradino del podio GIACOMO REDONDI. La E1 ha visto emergere il finlandese della pesarese TM EERO REMES sul leader CRISTOPHE NAMBOTEIN. Terzo il Bolognese ALEX SALVINI all’esordio nella leggendaria manifestazione del Moto Club Bergamo, che è stato penalizzato da una distorsione a un ginocchio mentre più veloci nella sua classe la E2, sono stati i francesi PIERRE- ALEXANDRE RENET, risultato primo assoluto, e l’altro transalpino ANTOINE MEO staccato di 7 secondi e rimasto comunque leader nella generale. La E3 ha avuto quale mattatore l’australiano campione in carica MATTHEW PHILLIPS che ha piegato il capoclassifica e primo protagonista del prologo del Motor Party Mathias Bellino. Rombo di motore, gas, bandiere nel vento, sole sui teloni degli stand. Il ragazzo che esce dal parcheggio dietro al paddock ha fretta, gli altri che sgasano con lui anche. C’è da raggiungere la prova speciale, giù a Bossico dove rombano gli idoli del Mondiale di Enduro, di nuovo le Valli Bergamasche, di nuovo qui a Rovetta, il reame dei motori, manette spalancate e sogni nelle forcelle. Alle dieci del mattino il paese è un mosaico a festa, la gente accampata nel prato dietro al parcheggio da giovedì sera. Francesi, spagnoli, portoghesi, svizzeri, americani, svedesi, tedeschi, australiani e tantissimi italiani. In tenda, in camper, in albergo su a Castione, a Bossico, a Cerete, a Clusone, a Fino del Monte, a Onore, a Sovere ed a Rovetta. Quanti sono ? Tanti, un’invasione . “ Vengo qui sempre, la gara è fantastica “ dice Uwe Trautzcsch da Lengenfeld in Sassonia mentre addenta una formaggella. Su tutti, piloti compresi, veglia una corazzata di 300 volontari tra ragazzi del Club, Protezione Civile, Croce Rossa con occhi spalancati pronti ad intervenire se qualche cosa andasse storto. La sera tutti tornano a Rovetta, altro fiume di gente che torna all’arrivo. Motori e allegria, pochi incidenti e bel tempo. Bilancio della giornata ? Il Sindaco di Rovetta STEFANO SIGNORELLI sorride e aggiunge “ Ottimo, il paese è stato allegramente invaso, c’è molta più gente rispetto al 2006 e c’è un bel clima amichevole “. Domani ROVETTA sarà ancora mondiale.

DOMENICA 21 GIUGNO – 2° giorno ENDURO, CHE PASSIONE – ROVETTA TERRA DI CONQUISTA MIGLIAIA DI APPASSIONATI SUL PERCORSO MONDIALE – DOMINIO STRANIERO

Una straordinaria cornice di pubblico nei punti clou del percorso ha caratterizzato la seconda giornata di gara della 42° VALLI BERGAMASCHE, leggendaria competizione di enduro del MOTO CLUB BERGAMO che quest’anno ha rappresentato il Gp ACERBIS D’ITALIA quinta e terzultima prova del campionato mondiale di Enduro. Difficile quantificare il numero di appassionati e curiosi, sicuramente diverse migliaia, irresistibilmente attratti dal fascino e dall’atmosfera che l’evento riesce ogni volta a generare. Come già sabato l’incitamento ed il calore dei tanti tifosi ha galvanizzato i tanti esponenti della scuola azzurra e bergamasca, ma non è bastato per portarli a raggiungere la vetta in nessuno dei gruppi previsti. Sono infatti nuovamente stati gli stranieri a dettare legge ed in particolare hanno centrato una strepitosa doppietta l’australiano del Team KTM FACTORY MATTHEW PHILLIPS nella classe E3 e lo svedese della Yamaha MIKAEL PERSSON tra i giovanissimi under 21 della Youth Cup, la Coppa 125. Nella classe E1 l’ha spuntata lo spagnolo della Sherco LORENZO SANTOLINO, nella E2 si è preso la rivincita il campione in carica e leader provvisorio, il francese della KTM ANTOINE MEO, che ha battuto il grande rivale RENET ed ha anche fatto sua la vittoria assoluta, sia nella tappa che nella somma dei due giorni, bissando l’exploit della Valli 2010 e conquistando il Trofeo alla memoria di Felice Manzoni. Terzo l’asso bolognese ALEX SALVINI in gara nella combattutissima e difficilissima E2 e pure terzo l’altro atleta di Costa Volpino, GIACOMO REDONDI: troppo forti per lui Holcombe e l’altro inglese Jemie Mc Canney. “Non possiamo che essere pienamente appagati “ il commentodel Presidente GATTI al timone dal Club dal 1997 ed al coordinamento della VALLI dall’edizione numero 37. “ Abbiamo raccolto tanti elogi da parte di appassionati e addetti ai lavori, siamo stati fortunati con le condizioni atmosferiche e abbiamo potuto contare sul prezioso supporto di Rovetta e di tutti gli altri comuni vicini coinvolti che desideriamo ringraziare. La gara ha anche dato un impulso all’intera Conca della Presolana che ha così potuto anticipare la stagione turistica. In particolare questa volta ci ha dato una marcia in più, secondo me, l’abbinamento con il Motor Party della Sezione MC 80 di Clusone. Ha proposto un prologo davvero fantastico in una location ideale, bellissima la parte finale di prova in linea ed ha anche allungato le giornate della manifestazione con le sue attrazioni serali, non solo in tema di motociclismo. Più di così mi viene difficile al momento pensare dove possiamo migliorare ulteriormente la VALLI, ma questa frase ricordo di averla detta anche al termine di diverse edizioni passate…… aspettiamo la 43° con il CENTENARIO DEL BERGAMO, è già stata richiesta “.

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